Slide Le Sette Arti Sepolture di poeti, scrittori, architetti, pittori e registi cinematografici dal profilo nazionale e internazionale

Le Muse hanno spesso sorriso a Ferrara, regalando grandi interpreti della letteratura e delle arti figurative che dopo vite di successi internazionali sono tornati nel luogo natio per il riposo eterno.

Ecco allora poeti, architetti, pittori e registi cinematografici di cui avete amato le opere, e che ora potrete ringraziare “di persona” per le emozioni che vi hanno regalato. Godetevi un personale percorso nella poesia tra tardo Ottocento e inizio Novecento, passando in rassegna grandi maestri che hanno attraversato romanticismo, divisionismo, simbolismo e futurismo: Gaetano Previati, con le sue opere di tematica sacra e il suo stile d’avanguardia amato dai futuristi; Filippo De Pisis, con le sue raffinate vedute di paesaggi; soprattutto Giovanni Boldini, il ritrattista più amato dall’alta società parigina della belle époque.

Associate un nome e una lapide, quelli dell’architetto Antonio Foschini, al più affasciante e riconoscibile scorcio del centro di Ferrara, l’inimitabile e splendida rotonda nella facciata laterale del Teatro.
Infine lasciatevi trasportare dal ricordo delle immagini: quelle realistiche nei magistrali lungometraggi storico-politici di Florestano Vancini, e quelle oniriche di Michelangelo Antonioni, Oscar alla carriera nel 1995, entrato di diritto nella storia del cinema con le scene finali di Blow up, Zabriskie Point e soprattutto Professione: reporter.

Giovanni Boldini
Ferrara 1842 – Parigi 1931
50-Boldini Giovanni

Pittore dal successo planetario, diviene il massimo rappresentante del ritratto d’epoca soprattutto femminile con il suo realismo luminoso. Ammirato dall’alta società aristocratica francese e inglese, è un protagonista di primo piano della belle époque. La tomba, realizzata dallo studio Del Monaco e Zigola, viene inaugurata nel 1983 per accogliere le spoglie di Boldini traslate dal primitivo monumento (visitabile nel percorso 3); compare orgogliosamente solitaria in uno spazio circondato dalla vegetazione.

Michelangelo Antonioni
Ferrara 1912 – Roma 2007
Antonioni_ok

Regista cinematografico. Formato negli ambienti intellettuali ferraresi che facevano capo a Giorgio Bassani, si trasferisce a Roma nel 1940, dove esordisce alla regia con il corto Gente del Po. Tra i suoi capolavori assoluti Blow up e Zabriskie Point; entrerà di diritto nella storia del cinema con la scena finale di Professione: reporter. Nel 1995 riceve l’Oscar alla carriera.

Gaetano Previati
Ferrara 1852 – Lavagna 1920
Previati_ok

Pittore, si fa notare come talentuoso discepolo di Segantini, per guadagnarsi il titolo di “campione dell’avanguardia” e grande simbolista. Raggiunge la fama con opere legate alla tematica della maternità e illustrando i Promessi Sposi e i racconti di E.A. Poe. La sepoltura stupisce per la sua straordinaria umiltà: una semplice lastra a terra con il nome inciso senza distinzione accanto a quello dei familiari.

Filippo Tibertelli De Pisis
Ferrara 1896 – Milano 1956
De Pisis_ok

Pittore, scrittore e critico d'arte, figura interessante e fuori dagli schemi dell’arte del Novecento. Si forma a Ferrara sotto l’influenza di Carrà, De Chirico, Savinio e della pittura metafisica, ma vive buona parte della sua vita a Parigi, dove produce uno stile pittorico colto e poetico espresso soprattutto nei paesaggi di città, nelle nature morte marine e nei ritratti. Il suo corpo è conservato insieme ad altri componenti della famiglia.

Florestano Vancini
Ferrara 1926 – Roma 2008
38-LE SETTE ARTI-VANCINI-01

Regista e sceneggiatore cinematografico, grande indagatore dei vizi degli italiani dietro la macchina da presa, nei suoi lavori traspare l’amore per la terra natale e la passione per i temi storico-politici. Memorabile la messa in scena di un racconto di Bassani ne La lunga notte del ’43.

Antonio Boldini
1799-1872
22-BOLDINI03I

Pittore, padre del più celebre Giovani Boldini. Si dedica soprattutto alla pittura sacra e alle copie di quadri del Cinquecento ferrarese, in particolare del Garofalo; molte di esse verranno accolte in collezioni pubbliche e private come opere originali del Rinascimento. L’estrema modestia della sua tomba, posta a terra, confligge con i due maestosi mausolei dedicati al più celebre figlio.

Corrado Govoni
Ferrara 1884 – Anzio 1965
40-LE SETTE ARTI-GOVONI-03

Poeta e narratore, dopo una prima fase crepuscolare aderisce ai principi del futurismo. Figura centrale nello sviluppo della poesia del Novecento, collabora alle più importanti riviste letterarie di inizio secolo. Accanto al sepolcro si può ammirare una poesia dedicata al figlio Aladino e tutt’attorno splendidi esemplari di piante rare.

Benvenuto Tisi detto Il Garofalo
Ferrara 1481-1559
Cella Ferraresi Illustri_Garofalo_ok

Pittore, maestro del ‘500 ferrarese, accostato a Raffaello, il cui influsso è evidente nel suo stile, è autore di mirabili pale d’altare. Si tratta dell’unico artista del Rinascimento ferrarese il cui corpo sia stato traslato in Certosa, nella cella dei ferraresi illustri, dalla chiesa di Santa Maria in Vado, la cui iscrizione sepolcrale è rimasta fino al 1827.

Vincenzo Monti
Alfonsine 1754 – Milano 1828
CERTOSA MONUMENTALE

Poeta e traduttore di Omero, grande interprete del patriottismo letterario di inizio Ottocento e poeta ufficiale dell’Italia napoleonica. Pur non essendo nativo di Ferrara, la sua sepoltura è all’interno della cella dei ferraresi illustri.

Antonio Sturla
Ferrara 1894 -1968
55-Avogadri - Sturla

L’operatore cinematografico Antonio Sturla è stata direttore della fotografia in oltre 100 documentari e con i suoi saperi ha favorito la formazione di registi del calibro di Vancini e Damiani e del “tre premi Oscar” Carlo Rambaldi. La tomba Frabetti (oggi Sturla Avogadri) nella quale sono conservate le sue spoglie è abbellita da una splendida madonna dolente inginocchiata in preghiera, opera dello scultore Luigi Legnani. Intensamente evocativo è il particolare della porta semiaperta verso l’aldilà.

Lanfranco Caretti
Ferrara 1915 – Firenze 1995
CERTOSA MONUMENTALE

Filologo e critico letterario, insegna letteratura italiana alle università di Pavia e Firenze ed è socio dell’Accademia dei Lincei. Ha contribuito agli studi sui classici con illuminanti edizioni critiche de L’Orlando furioso e della Gerusalemme liberata, e con un certosino lavoro filologico sulle tre edizioni del Romanzo manzoniano.

Giuseppe Mazzolani
Ferrara 1842-1916
CERTOSA MONUMENTALE

Ritrattista, restauratore, grande interprete dell’arte della copia dei grandi maestri de Rinascimento. Sulle sue copie del Salone dei Mesi di Palazzo Schifanoia studiò Aby Warburg, che le credette autentiche. Si distingue nel restauro degli affreschi di Palazzina Marfisa d’Este.

Antonio Foschini
Venezia 1741 – Ferrara 1813
Foschini_ok

Architetto, il culmine della sua attività di progettista è rappresentato dall’Ospedale San Camillo di Comacchio e soprattutto dal Teatro Comunale di Ferrara. Porta il suo nome uno degli angoli più affascinanti della città, la splendida rotonda nella facciata laterale del Teatro.

Giuseppe Mentessi
Ferrara 1857 – Milano 1931
Mentessi_ok

Pittore, aderisce alle tendenze simboliste, quindi al divisionismo e alla pittura sociale. Lavora anche nell’ambito delle scenografie teatrali e ottiene incarichi alla Scala. Per suo preciso volere la tomba, oggi purtroppo mutila della parte superiore, contiene le spoglie anche dell’amatissima madre, che vivrà con lui tutta la vita e accanto alla quale vorrà essere sepolto.

Chiesa di San Cristoforo
certosa-fe-9

La chiesa primitiva e il monastero furono costruiti a partire dal 1452 per ospitare l’Ordine dei frati
Certosini, ivi insediati dal 1461 per oltre tre secoli. L’edificio attuale risale invece al 1498, quando all’interno dei lavori dell’Addizione Erculea Ercole I d’Este prevede di monumentalizzare l’antico tempio, inglobandolo in un nuovo maestoso luogo di culto dedicato a San Cristoforo. Architetto dell’intervento è Biagio Rossetti, che realizza una chiesa imponete a navata unica con sei cappelle laterali, contravvenendo in parte al canone architettonico dell’Ordine. L’interno custodisce una vera miniera di capolavori pittorici dei maestri del tardo Rinascimento ferrarese, appena restituiti alla collettività da un importante restauro reso necessario dal sisma del 2012. Un monumento che racconta al tempo stesso la storia di Ferrara, la fama dei suoi “cantori” figurativi, e il valore eterno della bellezza.