La Certosa è, prima di tutto, luogo di intimo e devoto raccoglimento, emanazione della bellezza eterna della memoria. La feconda alternanza di erba e pietra si sposano nell’arte funeraria, che all’interno del complesso si presenta in alcune delle sue più fulgide espressioni.
Avrete la possibilità di ammirare busti e statue preziosi, piccoli gioielli di iconografia funeraria, riuscite realizzazioni di architettura sepolcrale uscite dal pensiero e dalle mani sapienti di grandi scultori. Antonio Canova, il massimo esponente del neoclassicismo, prestò il suo genio per scolpire il busto di Leonardo Cicognara, suo biografo. Ma altri autorevoli interpreti della scultura sacra hanno lasciato proprie testimonianze tra i claustri della Certosa: da Ambrogio Zuffi ad Alfonso Lombardi, da Luigi Legnani a Camillo Torreggiani.
Per gli amanti della spiritualità, da non perdere la Via Crucis realizzata in terracotta dall’eclettico scultore Ulderico Fabbri e disposta lungo il Primo Gran Claustro, mentre meritano un’attenzione particolare da parte degli appassionati di architettura i due diversi monumenti sepolcrali dedicati a Govanni Boldini.
Assolutamente d’obbligo sarà per voi una sosta alla Chiesa di San Cristoforo, recentemente sottoposta a una significativa opera di restauro strutturale e degli interni. Esso ha permesso di mettere in sicurezza un edificio storico, progettato da Biagio Rossetti, uno dei massimi esponenti dell’architettura rinascimentale, e soprattutto di riportare all’antico splendore veri e propri capolavori della pittura sacra dipinti da maestri del calibro di Carracci, Scarsellino, Bononi e Bastianino.