Slide Storie di Ferrara Sepolture di personalità che con il loro profilo biografico e la loro attività professionale, hanno contribuito a sviluppare e raccontare la storia di Ferrara

Ferrara, il cui centro storico è oggi Patrimonio dell’UNESCO, è tanto di chi l’ha costruita quanto di chi l’ha conservata. A entrambe queste categorie di creatori d’identità è dedicato il percorso blu che qui proponiamo.

Potrete fare l’ideale conoscenza con personalità che grazie a sensibilità storica e passione erudita hanno protetto nel tempo il patrimonio cittadino. Storiografi, conservatori di documenti, archivisti: dal bibliografo Giuseppe Agnelli, a cui si deve gran parte della catalogazione della sezione antica della Biblioteca Ariostea, allo storico Giulio Righini, instancabile interprete delle memorie attinenti a Ferrara, passando per l’ingegnere razionalista Girolamo Savonuzzi, che insieme al fratello Carlo ha cambiato il volto della città.

Avrete la fortuna di imbattervi in uomini e donne speciali, che hanno fatto la storia di Ferrara con le loro biografie esemplari. Pensiamo all’impegno politico e giornalistico di Carlo e Francesco Mayr; al contributo fondamentale dato dai fratelli Navarra allo sviluppo dell’agronomia moderna; al coraggio di Alda Costa, maestra elementare che si oppose strenuamente al fascismo; all’attività intellettuale di Vittorio Cini, che dedicò al figlio Giorgio una importante Fondazione culturale.
Oppure, percorrendo a ritroso il corso della storia, al poeta umanista Celio Calcagnini, un’autorità alla corte degli Estensi.  E naturalmente, agli uomini che hanno reso possibile questo viaggio: il duca Borso d’Este, che in Certosa volle essere tumulato in estrema sobrietà, e Ferdinando Canonici, la mente della trasformazione del monastero nell’attuale cimitero monumentale.

Borso D'Este
Ferrara 1413-1471
SCATTI GENERALI CERTOSA FERRARA

Primo duca di Ferrara, esempio di principe liberale rinascimentale, è il mecenate e il patrono della Certosa, della cui edificazione è stato il promotore. Qui vorrà essere tumulato, con un monumento funebre sobrio. La tomba originaria era collocata fino alla demolizione (1815) nell’angolo tra la Chiesa e il Primo Gran Claustro.

Carlo Mayr
Ferrara 1810 – Roma 1882
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Politico, vive una gioventù liberale e repubblicana (affiliato alla Giovine Italia, partecipò ai moti del ’31) e una successiva carriera nell’amministrazione del Regno d’Italia. Dal 1848 promuove l’emancipazione degli ebrei dal ghetto di Ferrara, in contrasto con il potere pontificio.

Ferdinando Canonici
Ferrara 1780 - 1873
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Vero padre di questo luogo, Canonici è colui che ha progettato, da “dilettante di architettura”, la trasformazione della Certosa a cimitero monumentale sulla base di quattro chiostri che replicavano l’antico claustro originale e due ampi portici curvilinei. Si deve a lui anche la pavimentazione di Piazza delle Erbe, con la creazione del celeberrimo “listone”.

Carlo Grillenzoni
Ferrara 1814 - 1897
Carlo Grillenzoni

Medico specialista in ginecologia e ostetricia, è stato direttore del reparto di Anatomia dell’Università di Ferrara e Rettore dal 1874, nonché primario di Chirurgia all’Ospedale Sant’Anna. Promuove la nascita della Fondazione dei giardini d’Infanzia a Ferrara.

Giuseppe Agnelli
Ferrara 1856 – 1940
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Allievo di Giosuè Carducci, è stato bibliografo e figura centrale per lo sviluppo dell’archivistica a Ferrara. Dirige la Deputazione provinciale ferrarese di Storia Patria e la Biblioteca Comunale Ariostea, che riordina e arricchisce facendone un importante centro di studi.

Francesco Mayr
Garmisch 1801 – Ferrara 1883
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Scrittore e giurista, è il fondatore della Gazzetta di Ferrara e sarà presidente della Cassa di Risparmio di Ferrara. Convinto sostenitore delle politiche di Cavour, da deputato promuove lo spostamento della capitale da Torino a Firenze.

Giulio Righini
Ferrara 1884 – 1965
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Studioso appassionato dell’arte e della storia di Ferrara, autorevole membro della Ferrariae Decus e della Deputazione provinciale ferrarese di storia patria, è stato anche presidente dell’Accademia delle Scienze di Ferrara. La sua tomba è conservata nell’arco di famiglia dei Righini.

Alda Costa
Ferrara 1876 – Copparo 1944
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Maestra elementare, dirigente del partito Socialista ferrarese, dichiarata antifascista, fondatrice di collettivi sindacali femminili. Donna gracile e combattiva, si oppone coraggiosamente al fascismo nella sua prima espressione squadristica, e dopo la marcia su Roma. La sua tomba è conservata nella cella che ospita i caduti della libertà, impreziosita da una maestosa statua della Pietà scolpita da Annibale Zucchini.

Giorgio Cini
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Unico figlio dell’imprenditore Vittorio Cini e dell’attrice Lyda Borelli, si spende per liberare il padre dal campo di concentramento di Dachau. Muore tragicamente in un incidente aereo a soli 31 anni. Per ricordarne la memoria il padre fonda e gli dedica l’omonima fondazione culturale, che a Ferrara ha sede nell’abitazione di famiglia.

Fausto Beretta
Ferrara 1898 – Africa 1936
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Musicista, viene insignito della Medaglia d’Oro al Valore in quanto “cadde da prode, salvando a prezzo della sua vita, quella di molti feriti” presso il Passo Varien-Tembien nell’Africa Orientale Italiana.

Severino e Gustavo Navarra
Ferrara 1847-1921 e 1845-1907
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Grandi proprietari terrieri grazie all’eredità paterna, credettero fortemente alla vocazione agricola del Ferrarese e contribuirono allo sviluppo di professionalità agricole tra i giovani attraverso l’istituzione di una Scuola Pratica di Agricoltura, oggi Fondazione ancora attiva. Le loro sepolture si trovano nell’arco di famiglia.

Gregorio Boari
Ferrara 1795 - 1865
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Pittore e restauratore particolarmente rappresentativo del clima culturale della Restaurazione. Formatosi a Roma, dove acquisisce le regole del modello raffaellesco, a Ferrara è un ricercato interprete della cultura figurativa per la committenza chiesastica legata alla tradizione cinque-seicentesca. Si ricorda, tra le altre opere, la riproduzione della “Madonna della seggiola” di Raffaello.

Celio Calcagnini
Ferrara 1479-1541
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Intellettuale umanistico, poeta e storico cortigiano, funzionario ducale alle dipendenze del Cardinale Ippolito I d’Este e ambasciatore. È citato da Ariosto nel XLII canto de L’Orlando furioso. Le sue spoglie e la sua biblioteca furono conservate al momento della morte presso il convento di San Domenico; oggi è presente in Certosa una lapide commemorativa, ma non il corpo.

Girolamo Savonuzzi
Ferrara 1885-1943
Certosa Monumentale

Ingegnere capo del Comune di Ferrara, carica che mantiene anche sotto il Fascismo a dispetto delle sue dichiarate idee socialiste grazie all’amicizia con il podestà Renzo Ravenna, ha contribuito con i suoi progetti assieme al fratello minore Carlo all’ammodernamento del tessuto urbano di Ferrara. Riuscite espressioni di architettura razionalista sono ad esempio la Scuola Poledrelli, il Museo di Storia naturale e il Conservatorio Frescobaldi.

Luigi Gulinelli
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Personaggio centrale della prima industrializzazione nel ferrarese, grazie alle bonifiche di terreni agricoli e allo sviluppo delle lanerie, delle fornaci e dei concimi chimici. A lui si deve la costruzione del primo zuccherificio e della prima distilleria di Ferrara. La Cella Gulinelli, elegante e ricchissima di fregi, è stata sottoposta a interventi di restauro e attualmente non visitabile.

Chiesa di San Cristoforo
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La chiesa primitiva e il monastero furono costruiti a partire dal 1452 per ospitare l’Ordine dei frati
Certosini, ivi insediati dal 1461 per oltre tre secoli. L’edificio attuale risale invece al 1498, quando all’interno dei lavori dell’Addizione Erculea Ercole I d’Este prevede di monumentalizzare l’antico tempio, inglobandolo in un nuovo maestoso luogo di culto dedicato a San Cristoforo. Architetto dell’intervento è Biagio Rossetti, che realizza una chiesa imponete a navata unica con sei cappelle laterali, contravvenendo in parte al canone architettonico dell’Ordine. L’interno custodisce una vera miniera di capolavori pittorici dei maestri del tardo Rinascimento ferrarese, appena restituiti alla collettività da un importante restauro reso necessario dal sisma del 2012. Un monumento che racconta al tempo stesso la storia di Ferrara, la fama dei suoi “cantori” figurativi, e il valore eterno della bellezza.